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Writer's pictureMax Giorgi

Corinaldo: il Pozzo e la Polenta

Updated: Jun 16, 2021

È la più antica rievocazione storica delle Marche, che si svolge ad Agosto, risale ininterrotta dalla sua origine, nel XVI secolo, unendo il ricordo di due fatti, l’uno storico, l’altro quantomeno arricchito di ingredienti culinari.



La rievocazione ricorda l’assedio del 1517 ad opera del duca di Urbino Francesco I Maria della Rovere e che vide Corinaldo vittoriosa, come ricorda il Guicciardini nella sua “Storia d’Italia” (“...solo Ascoli Piceno e Corinaldo resistettero all’esercito di Francesco Maria...”). Per la precisione, la manifestazione – un vero e proprio palio medioevale che si svolge ogni anno tra luglio e agosto, con arcieri, sbandieratori, tornei e rioni contendentesi – celebra il pozzo che garantì l’acqua e la sopravvivenza durante i 20 giorni di assedio.

Pozzo che poi fu – almeno così riporta la tradizione – protagonista di un altro fatto, decisamente più gustoso di un assedio, la Polenta nel Pozzo.

Ora, ci si chiederà perché mai i corinaldesi dovessero mai buttare o mangiare il prezioso alimento dentro un pozzo: che Corinaldo molti lo chiamino “il paese dei matti” non spiega a sufficienza.


Narra leggenda che un contadino, risalendo i 100 e passa scalini della Piaggia, si fermò a riposarsi, appoggiando il sacco di farina di mais che portava sul bordo del pozzo che ancora oggi è lì, impassibile; dal sacco logoro la farina scivolò rapidamente nel pozzo e il contadino si buttò dentro per recuperarla (paese di matti, dicevamo?); le comari lì vicino, vendendo che che non ne usciva, pensarono che stesse facendo la polenta, visto che acqua e farina di mais…


A questo punto la leggenda si biforca: secondo una versione, le comari si buttarono anch’esse, pensando che il villico si stesse mangiando una sacco intero di polenta tutto da solo (anche loro tanto savie non dovevano essere, sicuramente dotate di fame belluina!); altre versioni dipingono comari e compaesani più saggi e più collaborativi, ‘ché iniziarono a gettare nel pozzo salsiccie, sugo e quanto la fantasia del narratore possa dettare per completare la ricetta di una polentata di dimensioni pantagrueliche.

Paese di matti? Probabile; sicuramente di buongustai!







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