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Writer's pictureMax Giorgi

Ostra: Processione del Venerdì Santo

Updated: Jun 16, 2021

Ad Ostra le celebrazioni del Venerdì Santo, che da secoli si tramandano di generazione in generazione, assumono un’austera grandiosità, grazie anche alla Confraternita della Pia Unione del Sangue Giusto, costituita da laici con a capo un governatore.




Dal primo mattino, la città cambia aspetto ed il solito mercato del venerdì, che da sempre fa da sfondo a tale giornata, sembra anch’esso diverso. È un continuo ed interrotto pellegrinare di fedeli verso il Santuario del SS.mo Crocifisso, dove è posto alla venerazione, preghiera e ammirazione di tutti l’artistico “cataletto” del “Cristo Morto”.

Al termine della suggestiva funzione delle “Tre ore d’agonia” presso la Basilica di Santa Croce, dove hanno già preso posto il “cataletto” e la statua della Vergine Addolorata, appena la Città si confonde con le prime ombre della notte, inizia silenziosamente a prendere corpo l’imponente corteo. Le piazzette e le strade assumono un aspetto di maggiore suggestività accresciuta dal tremolante chiarore delle torce e dei piccolissimi lumi alle finestre di centinaia e centinaia di abitazioni.


Vicino al “cataletto” i “sacconi”, uomini vestiti di un lungo camice rossastrovinaceo cinto alla vita da una rozza corda; ciascuno di loro porta in processione un oggetto dei “misteri della passione” di nostro Signore Gesù Cristo, come il gallo, la spugna, i chiodi, la corda, la lucerna, il calice, la corda, la scala, e i dadi. Avanti ai “sacconi” i membri associati delle altre Confraternite.


L’elemento centrale del corteo è però il “cataletto”: è questa una grande “macchina” in legno e tela, dipinta ed ornata da valenti artigiani un secolo e mezzo fa. La macchina, pesante circa tre quintali e raffigurante un “lettuccio” funebre dove giace il “Cristo Morto” ricoperto da un soffice velo, è portata a spalle da 12 confratelli della Pia Unione, a turno di quattro alla volta.


Dietro al cataletto una miriade di donne, in nero con candele accese precedono la statua della Vergine Addolorata. La processione percorre le principali vie del paese fino al ritorno nella chiesa di Santa Croce.


L’indomani, all’alba viene ricordata l’ora della “desolata”: è questa una funzione mistica, ricca di fede, tradizione e folclore tutta da riscoprire: infatti, per una serie di disparati motivi, tale funzione in questi ultimi lustri ha perso il contributo del grande pubblico. Il ricordo della Passione del Cristo, celebrato il giorno prima, viene rivissuto interamente nelle parole e nel dolore della Vergine Santissima.


Al termine, un corteo accompagna la Santa Immagine presso la sua sede: il Palazzo Luzi dove dal 1858 viene conservato il “simulacro” portato in trionfo il Venerdì Santo per le vie della città.






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